Ricorso Italia Nostra, lista Nardella: “Rischio di effetti devastanti su ripresa attività edilizia. Tutelare non significa bloccare tutto”


Del Panta: “Si getta ulteriore incertezza proprio ora che si sta cercando di far ripartire economia”

“Il ricorso al Consiglio di stato di Italia Nostra contro la decisione del TAR toscano, che per due volte aveva convalidato la validità della variante al Regolamento Urbanistico, getta ulteriore incertezza in un momento di profonda crisi, proprio adesso che il Comune e tutti gli operatori stavano cercando di far ripartire l’economia cittadina stroncata dal Coronavirus. La tutela e preservazione degli immobili storici è una priorità, ma se non vivono gli immobili deperiscono. Il ricorso oltretutto include una richiesta di sospensiva che avrebbe effetti devastanti sulla ripresa dell’attività economica nel settore dell’edilizia. Se l’Italia è ferma da vari punti di vista lo è anche per azioni nate da questo tipo di visione”. A dirlo è Marco Del Panta, consigliere comunale Lista Nardella.

 

“Il ricorso di Italia Nostra era discutibile un anno fa, e ancor di più in questa fase di profonda crisi" aggiungono Del Panta e le consigliere della lista Mimma Dardano e Maria Grazia Monti.

 

“Sappiamo bene che in Italia il patrimonio storico artistico è tutelato da eccellenti leggi e dall’azione delle Soprintendenze. Questa tutela nella città di Firenze è ancor maggiore, grazie ad una attenta azione che le Amministrazioni comunali hanno sempre perseguito – proseguono i tre consiglieri -. Questo non vuol dire che occorra rifiutare ogni innovazione, specialmente nell'ottica di riportare la residenza in centro e di adeguare gli edifici - laddove possibile- agli standard ambientali”.

 

“Infine, stupisce anche che i ricorrenti ignorino che a breve partirà un percorso di partecipazione aperto ai cittadini e alle associazioni per la definizione del prossimo Piano Operativo urbanistico, nonché il fatto che ad aprile è stato siglato un accordo di ricerca tra Comune di Firenze e dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze per rivedere la disciplina degli interventi ammessi attraverso una classificazione più articolata del patrimonio edilizio storico, proprio per definire precise modalità di lavoro in relazione al grado di valore e alle loro caratteristiche storico-tipologiche degli edifici”, concludono Del Panta, Dardano e Monti.

 

(sa. ca.)

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