Firenze Democratica: “Norma anti-Airbnb: il parere favorevole al nostro emendamento dimostra che era già possibile intervenire fuori centro storico per contenere gli effetti negativi già in atto della norma nelle zone universitarie”

“Il Gruppo del Partito Democratico ha votato contro il nostro emendamento, che pur aveva ottenuto un parere tecnico favorevole, dove chiedevamo - spiegano i consiglieri di Firenze Democratica Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli – di estendere il divieto di nuove residenze temporanee per turisti nelle zone universitarie (nelle utoe di Careggi, Novoli, Rifredi e Poggetto), fatta salva la nostra critica sul fatto che la creazione di tale destinazione d’uso abbia creato un ulteriore mercato della rendita legandola al “bene casa”. Se però questa era la strada scelta dall’amministrazione, occorreva intervenire per limitare da subito gli effetti negativi fuori centro storico dove sono esplosi gli affitti turistici a danno degli studenti universitari.
Il PD ha votato contro per timore di ricorsi ma, allo stesso tempo, ha annunciato un ordine del giorno per chiedere in futuro di estendere il divieto ad altre zone della città.
Ancora una volta siamo di fronte ad un atteggiamento contraddittorio dell’amministrazione: prima adotta una norma e dice che la variante sarà conclusa nel piano operativo poi, ad un mese dalla pronuncia, stralcia la norma ma si copre dicendo che farà ciò che abbiamo chiesto. In questo modo, oltre a perpetuarsi una situazione di incertezza su cui a breve il Tar avrebbe potuto pronunciarsi, si perpetuano anche gli effetti negativi del blocco fuori dal centro storico, dove stanno aumentando le locazioni turistiche nelle tratte interessate dal tracciato della tramvia.
Un’occasione persa il voto contrario al nostro emendamento, ma intanto siamo riusciti a fare chiarezza sul fatto che – continuano i consiglieri di Firenze Democratica – se si ritiene di scegliere la pianificazione come via per regolamentare le locazioni turistiche, allora è possibile farlo anche fuori dal centro storico.
Ricordiamo che in passato il PD si giustificava appellandosi, per analogia, al Regolamento UNESCO. Il regolamento Unesco, però, pone un blocco delle attività economiche solo in area Unesco perché la normativa nazionale, il decreto scia 2, individua questa zona come zona dove intervenire con limitazioni; ma se si usa la pianificazione perché si ritiene legittima questa strada, allora con il Regolamento urbanistico – concludono Calistri, Di Puccio e Piccioli – è possibile pianificare dove si vogliono certe funzioni e dove non si vogliono”. (s.spa.)

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