Pioppeta del Galluzzo, rinnovo e tutela dell’area, 180 nuovi alberi e un nuovo sistema di deflusso delle acque

Al via l’intervento per gestire il rischio di infezioni alle radici di una parte delle vecchie piante in passato destinate alla produzione di cellulosa

Si rinnova la pioppeta del Galluzzo per tutelare il complesso delle alberature dei giardini di viale Tanini.

Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, stagione propizia per gli interventi, saranno piantati 180 nuovi alberi che andranno in parte a sostituire le piante nella porzione più umida dell’area, maggiormente esposte al rischio di infezioni alle radici, a causa della naturale abbondante presenza di acqua nei terreni della zona.

L’intervento per ‘perpetuare’ la pioppeta prevede la sostituzione, con i primi abbattimenti, dei 123 pioppi un tempo utilizzati per la produzione di cellulosa e ‘stramaturi’ da oltre 20 anni, con altrettante nuove piante della stessa specie. A queste saranno aggiunti 57 nuovi pioppi, per un totale di 180 alberi.

Le piante da sostituire, in classe di pericolosità C, tendono rapidamente a evolvere verso la classe D proprio a causa dello stato del loro apparato radicale, fortemente esposto alle infezioni cariogene: il degrado più accelerato delle radici rispetto al normale è legato alla conformazione naturale del terreno della zona, più propensa al ristagno delle acque. Proprio per tutelare l’apparato radicale dei nuovi alberi, sarà inoltre realizzato un nuovo sistema drenante che consentirà di facilitare il deflusso delle acque.

Dal 2010 nella pioppeta si sono verificati crolli e si sono resi necessari abbattimenti per la presenza di infezioni cariogene alle radici causate dall’umidità del terreno, con conseguenti sostituzioni delle piante. La pioppeta è stata sottoposta a controlli stringenti e valutazioni di stabilità che hanno evidenziato la necessità, per perpetuarla, di procedere alla sostituzione per gruppi e non singolarmente, in modo da consentire ai giovani alberi di crescere correttamente. Negli anni si è infatti constatato che le nuove piante, se messe a dimora di volta in volta, stentano a crescere perché rimangono all’ombra dei soggetti adulti. 

 L’investimento previsto è di 150mila euro, incluse le opere di drenaggio.

 

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