Variante Regolamento urbanistico. Silvia Noferi (Capogruppo M5S): “Nardella dovrebbe rassegnare le dimissioni per manifesta incapacità di gestire una città come Firenze”

Il Comune di Firenze – spiega la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – che ha uno degli edificati storici più importanti del mondo, con questa variante al Regolamento Urbanistico intende trovare una soluzione a due diverse esigenze:

  1. la necessità di non infrangere la Legge, come testimoniano le sentenze della Cassazione, che indicano come indirizzo giurisprudenziale, l’impossibilità di modificare la destinazione d’uso, il frazionamento in più unità immobiliari e la diversa distribuzione interna degli edifici storici attraverso lo strumento del restauro conservativo;

  2. la necessità di trovare una nuova utilizzazione di alcuni grandi contenitori abbandonati nell’ambito della politica dei Volumi Zero, su cui pare aver fondato il RUC.

In pratica, per trovare una soluzione, che permetta di poter vendere con maggior probabilità i grandi palazzi o le ville storiche, viste anche le molteplici aste andate deserte, il Comune di Firenze, primo caso in Italia, si inventa una nuova disciplina edilizia, con la quale ottiene due effetti:

  1. rinuncia al suo ruolo di supervisore e custode degli edifici Storici Vincolati demandandolo alla sola Soprintendenza mentre vi sarebbe obbligato dall’art.29 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;

  2. introduce al posto del risanamento e restauro conservativo, una ristrutturazione edilizia limitata, di interpretazione tutta fiorentina, che non esiste nella legislazione nazionale, che:

  • non preveda la demolizione dell’edificio

  • non aumenti il volume complessivo

  • non modifichi la sagoma e i prospetti sulla via pubblica

  • non alteri androni e corpi scale

  • mantenga gli apparati decorativi

Insomma si privilegia la superficialità e la finzione al posto del recupero filologico di una parte della nostra storia.

La Giunta Nardella, incapace di avere una visione a tutto tondo della città, della riconversione dei palazzi, dei complessi monastici, delle grandi caserme inutilizzate, pensa di venderle ai privati in modo da fare cassa e togliersi il problema del loro degrado e della loro manutenzione.

Se queste “emergenze” come le chiamano i tecnici, saranno trasformate in b&b, condomini ad alta densità abitativa, hotel o centri commerciali, non interessa alla Giunta fiorentina.

Questa delibera – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 stelle Silvia Noferi – lascia la porta aperta alle speculazioni edilizie sul nostro patrimonio urbanistico più pregiato, quello che dovremmo conservare e tutelare con più attenzione.

Quello che non abbiamo imparato in questi anni evidentemente, è che il territorio del comune di Firenze fa gola agli speculatori edilizi, perché una casa qui difficilmente rimarrà invenduta.

Cito ad esempio dell’incapacità di controllo della Soprintendenza e del Comune, due casi emblematici: il Mostro del Poggetto e la Collina di San Gaggio di cui tanto si è scritto.

Ancora oggi non si è capito come sia stato possibile che in due luoghi magnifici e tutelati dal punto di vista paesaggistico, Soprintendenza e Comune, abbiano concesso i permessi a costruire per dei formicai (nemmeno le altezze degli appartamenti sono state rispettate) senza tener conto delle indagini geologiche, tanto che alcune strade sono franate e le case circostanti lesionate.

A nulla sono valse nemmeno le sentenze del tribunale per intercorse prescrizioni.

Questa delibera inaugura un’autostrada per gli speculatori: basterà fare una SCIA e chiunque potrà immediatamente partire ed effettuare modifiche pesanti agli immobili. Quando il Comune se ne accorgerà potrà essere troppo tardi.

Tutto questo è inammissibile per chi abbia a cuore la città di Firenze e ci chiediamo seriamente quale sia l’opinione di UNESCO a riguardo, se sia stata consultata dall’assessore o continui a mantenere il solito colpevole silenzio anche in questa occasione.

Visto quello che è stato combinato con la realizzazione della tramvia in piazza Stazione, dove sono stati tagliati i pini per far posto alla “foresta nera” dei pali, nel silenzio complice di tutti gli Enti che avrebbero dovuto fermarla a suo tempo, deturpando il cono visivo non solo della chiesa di Santa Maria Novella ma anche della stazione di Michelucci, non solo voteremo contrario a questa delibera – conclude silvia Noferi – ma consideriamo questa una valida occasione per chiedere le dimissioni del Sindaco e di tutta la Giunta per incapacità manifesta nella gestione urbanistica e nella tutela del patrimonio storico artistico di interesse nazionale”. (s.spa.)

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