Qatargate, Emanuele Cocollini (vicepresidente vicario del Consiglio comunale): "Dissipare ogni sospetto su legami tra Firenze e Qatar attraverso i Fratelli Musulmani"

"L’inchiesta sulla corruzione che sta travolgendo il parlamento europeo accende una luce inquietante sulla finalità perseguite dal Qatar in Italia ed in Europa.
Il Qatar, che è uno degli alleati più stretti dell’Iran, è anche uno dei principali finanziatori di Hamas, l’organizzazione terroristica che ha lo scopo di distruggere Israele. In Italia si è avvalso della collaborazione dell’UCOII, vale a dire dei Fratelli Musulmani basati e radicati nel nostro territorio.
È stato proprio l’ex presidente dell’UCOII e imam di Firenze, Izzeddin Elzir, ad ammettere di fronte all’incalzare degli autori di “Qatar Papers” che la “Qatar Charity” (l’organizzazione usata come veicolo per i finanziamenti) è il grande banchiere dei Fratelli Musulmani in Italia.
Con quelle risorse Elzir ha provato ad acquistare l’ex deposito Ataf in viale De Andrè nel 2015 ed un terreno a Varlungo nel 2016 a Firenze per realizzare una grande moschea legata all’attività di proselitismo fondamentalista della Fratellanza. D’altronde, nel silenzio quasi assoluto delle istituzioni, le posizioni radicali su Israele dell’imam fiorentino sono note ed anche recentemente nuovamente esplicitate pubblicamente durante una manifestazione (15 maggio 2021, Piazza San Lorenzo): "Dobbiamo dire parole chiare. In campo non ci sono due estremismi. E' necessario dire la verità, da una parte c'è un occupante, Israele, e dall'altra una popolazione occupata dal 1948".

Appare evidente dunque che i casi di corruzione si inseriscono in un quadro più ampio le cui finalità sono state delineate dal governo qatarino attraverso questi progetti volti a far avanzare l’agenda dei Fratelli Musulmani anche in Occidente, come già ampiamente denunciato nel 2005 dal giornalista franco-svizzero Sylvain Besson in "La Conquête de L’occident: Le Projet Secret des Islamistes".
Le pagine di Qatar Papers descrivono paese per paese le principali iniziative finanziate dalla “Qatar Charity”, dedicando un più ampio spazio al caso francese. Ma ad assumere una particolare rilevanza è il capitolo sull’Italia, il paese per il quale nel biennio 2013-2014, durante la presidenza di Elzir, risulta stanziato il maggior numero di fondi: oltre 50 milioni di euro per un totale di 45 progetti, volti alla realizzazione del “progetto” fondamentale dei Fratelli Musulmani. In Italia, la strategia adottata dall’alleanza islamista si è rivelata particolarmente efficace. In cambio dei massicci investimenti della “Qatar Investment Authority” in ogni settore dell’economia, Doha ha ottenuto il via libera al finanziamento delle attività di proselitismo fondamentalista della Fratellanza in tutto il paese attraverso la “Qatar Charity”.

Auspico che questi elementi, infine, vengano attentamente valutati dalle istituzioni, anche alla luce dei recenti sviluppi che animano il dibattito pubblico, affinché nella nostra città e nel nostro Paese non possano trovare minimamente spazio la predicazione dell’odio, la negazione delle libertà individuali fondamentali e del diritto di Israele ad esistere e vivere in pace".

Questo l'intervento del vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini (Gruppo Centro)

(fdr)

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