Nicola Armentano (Capogruppo PD): “Da Firenze pieno appoggio alla difesa della sanità pubblica”

“Servono più risorse per garantire la sanità pubblica – spiega il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano – e bene hanno fatto la Toscana, l’Emilia Romagna e la Puglia che hanno approvato una legge che propone di aumentare il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, su base annua dello 0,21% del prodotto interno nominale italiano per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 fino a raggiungere una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5% del prodotto interno lordo nominale (adeguato all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione). Nel 2021, il finanziamento ordinario del sistema sanitario nazionale in rapporto al Pil è stato pari al 6,9% a fronte di Paesi come Germania che destina il 9,9% del Pil al finanziamento della spesa sanitaria pubblica, la Francia il 9,3%, il Regno Unito l’8%. Firenze ha voluto dare un segnale a difesa di questo momento importante accompagnando la necessità di difendere il servizio sanitario nazionale. Abbiamo bisogno di difendere le persone più fragili. Verificare ed aumentare le risorse per la sanità pubblica. Viviamo in un un Paese in cui una persona su tre è costretta a pagarsi visite e analisi, in cui quattro milioni di cittadine e cittadini rinunciano alle cure perché le liste d’attesa sono troppo lunghe o perché non hanno i soldi per farlo. Il Governo Meloni ha in mente di privatizzare la sanità? Da Firenze lanciamo l’allarme, in sintonia con quanto deciso dal Consiglio regionale, per sostenere la manifestazione che si svolgerà domani a Roma per difendere la sanità pubblica. Devono essere messe più risorse – continua il capogruppo PD Armentano – per non essere più fanalino di coda. Investiamo 2000 euro pro-capite mentre in Germania se ne investono 4000. Abbiamo bisogno di medici, sono bloccate le assunzioni. È un problema gigantesco quello della mancanza di medici e infermieri. È illogico che ci sia un limite alle spese per le nuove assunzioni. Le pensioni dei medici, come di tante altre figure professionali, in questa legge di bilancio verranno rese tali da favorirne un’uscita anticipata perché chi resterebbe vedrebbe decurtata la sua pensione; in un momento dove mancano i medici si fanno provvedimenti che ridurranno le risorse umane negli ospedali andando ad aumentare i carichi di lavoro per il personale.
Bisogna aumentare la sicurezza del personale, occorre fare rete. Occorre una collaborazione tra tutti i professionisti che hanno competenza nella gestione della sanità pubblica, chiediamo una maggiore cooperazione tra gli attori che devono decidere sulla sanità. Promuovere, a tutti i livelli, l’importanza della prevenzione aiutando i servizi sul territorio. Il sistema basato sull’ospedale centrico è fallito. Occorre ripensare il sistema con territorio – ospedale – territorio potenziando i servizi sul territorio”. (s.spa.)

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