Morte Fiano, il cordoglio del sindaco Nardella

“Ci lascia un altro instancabile testimone del nostro tempo, fulgida memoria delle atrocità di Auschwitz e dello sterminio degli ebrei, un cittadino fiorentino di nascita che è diventato un simbolo della Shoah e della necessità del ricordo”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della scomparsa di Nedo Fiano.

“Ho conosciuto personalmente Fiano solo qualche anno fa, un uomo dalla tempra incredibilmente forte, dalla profonda dignità, che ha attraversato una gioventù di dolore indicibile: prima le leggi razziali, poi deportato con la famiglia: lui si salvò ma perse tutti i parenti, compresi gli amati genitori. Liberato, lasciata una Firenze che non riconosceva più, Fiano si rifece lentamente una vita a Milano e non ha smesso, fino a quando le forze lo hanno sorretto, di ricordare l’orrore e trasmetterlo alle giovani generazioni, perché non accada mai più”.

“Nel suo libro autobiografico “A 5405 - Il coraggio di vivere” - continua il sindaco - Fiano racconta con semplicità e franchezza, ma anche con speranza, episodi atroci della deportazione, lui ridotto come tutti a un numero, condannato a non essere più un uomo. Eppure Fiano ce la fa, grazie anche al fisico forte e alla conoscenza della lingua tedesca, e la lezione che ci tramanda è la più dura ma anche la più essenziale: raccontare per non dimenticare, per non ripetere”.

“La città - conclude il sindaco - gli ha conferito il Fiorino d’oro, la sua massima onorificenza, nel 2011, ma tanto è di più quello che lui ha dato a noi, all’Italia tutta. Alla famiglia, al figlio Emanuele, le mie più sentite condoglianze e quelle dell’amministrazione”. (edl)

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