Mirco Rufilli (PD): “Bettino Ricasoli, l’innovatore fiorentino”

“Il 19 novembre 1864, con 317 voti favorevoli e 70 contrari, fu approvata la legge che trasferiva la capitale di Italia da Torino a Firenze, perché considerata più centrale e in posizione più protetta in vista della Terza Guerra di Indipendenza contro l’impero austriaco.
Da quel giorno – ricorda il consigliere del Partito Democratico Mirco Rufilli – la città inizia a cambiare profondamente, una trasformazione che ancora oggi fa rumoreggiare quando se ne parla è quella trasformazione ad opera del Poggi rivoluzionerà l’immagine di Firenze nel mondo per sempre.
Firenze invece in quel periodo vive la trasformazione più importante, viene chiamato risanamento.
Molti pensano che il diventare capitale possa essere addirittura dannoso per la città, perché in pochi mesi si deve preparare ad accogliere oltre 30.000 persone sapendo che sarebbe comunque stata una situazione transitoria.
Una delle voci che si alza e che considera questa scelta addirittura una "gran sventura" è Bettino Ricasoli.
E proprio a Bettino Ricasoli è stato dedicato un convegno pochi giorni fa dall’assessora alla cultura e vicesindaco Bettini che ha visto partecipare esponenti di varie discipline proprio per raccontare i vari aspetti di questa figura importante della città, uomo a tratti misteriosa e ancora da scoprire, il convegno ha delineato anche un profilo burbero, scostante che gli portò il soprannome di Barone di Ferro.
Fu fondatore del quotidiano La Nazione, sindaco di Firenze e secondo governatore del neonato Regno di Italia e proprio nelle stanze di Palazzo Vecchio, quando Firenze fu capitale, aveva i suoi appartamenti. Sono quelle stanze dove oggi celebriamo matrimoni e ci sono uffici comunali.
Ricasoli – conclude il consigliere PD Mirco Rufilli – fu anche amante della terra e del vino, fu lui dopo decenni di studi e sperimentazioni che nel 1872 dette vita a un primo “disciplinare” per la produzione del Chianti e che portò quindi un mediocre vino alla realtà importante di oggi.
Per tutto questo Ricasoli viene ricordato anche come l’innovatore fiorentino”. (s.spa.)

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