La scomparsa del partigiano Lino Liverani. Il ricordo, in Consiglio comunale, del consigliere PD Marco Colangelo

Una comunicazione, in Consiglio comunale, del consigliere del Partito Democratico Marco Colangelo sulla perdita del Partigiano Lino Liverani, annunciata da figlio Massimo. Il Partigiano “Colli” - Lino Liverani, che ha combattuto per la Libertà da quando aveva 17 anni, si è spento il 27 marzo 2018.

“Perdiamo una bellissima persona – ha sottolineato il consigliere PD Marco Colangelo – che ho conosciuto nella sezione ANPI Firenze Est con sede a Settignano, dove in tutti questi anni è stato attivista appassionato e dove mi onoro di essere iscritto. Lino Liverani era da tempo ricoverato presso la struttura la Casa di riposo Vanni all’Impruneta, dove si sono tenute le eseguie. Alla famiglia ed in particolare al figlio Massimo, che ne ha raccolto le memorie, mi sento di inviare i nostri affettuosi pensieri e le condoglianze più sentite.

Questa Amministrazione, Quartiere 2 compreso, ha avuto attenzioni per Lino Liverani, ricordo quella più recente, nel corso dei festeggiamenti del 2 giugno 2016 nel salone dei 500, relativa all’assegnazione della medaglia della Liberazione, istituita dal ministero della Difesa per ricordare la Resistenza,

infine, anni indietro, l’8 aprile 2010, nell’allora Sala delle Miniatura, quando è stato presentato al pubblico di fronte a numerose autorità il suo libro “Memorie di Resistenza. Fatti e vicende di guerriglia partigiana”.

Lino Liverani era nato a Fognano (RA) nel 1927, ed in quel libro narra - come protagonista e testimone di vicende umane e della Resistenza sull’appennino tosco-romagnolo, dove, la lotta di liberazione continuò ben oltre l’estate del 1944, contro i nazisti, lungo la tragica Linea Gotica.

Partigiano a 17 anni nella 36° Brigata Garibaldi, Liverani ci ha raccontato la crisi del fascismo con gli occhi di un ragazzo, il dramma della guerra, delle stragi nazifasciste, dei mille soprusi ed umiliazioni, della fine della guerra e delle tante speranze accese. In alcune parti il libro da persona semplice, presenta una forte ed intensa capacità narrativa, senza mai scadere nella retorica. In ultimo, Liverani soleva ricordarci: “...la memoria dei fatti di allora dà ancora il senso alla vita che mi rimane. Ho avuto il privilegio di vivere un’epoca di forti avvenimenti…”.

Le pagine scritte e la vita di Lino Liverani – ha concluso Marco Colangelo – testimoniano l’esperienza del grande impegno umano e personale di chi ha dato la vita e si è battuto per la nostra libertà e quella di tutti. A noi, nati sotto il sole, negli anni 50 ed oltre, agli insegnati nelle scuole, alle istituzioni, ai giovani, spetta mantenere viva la memoria di quanto accaduto e di questi nostri padri che il tempo inesorabilmente ci porta via, per tenere saldi i principi fondamentali della nostra democrazia e della nostra Costituzione repubblicana”. (s.spa.)

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