Erica Mazzetti, Jacopo Cellai e Giampaolo Giannelli (Forza Italia): “Nuova emergenza incidenti, serve un'azione concordata che parta dalle scuole. Necessari più attenzione, più sicurezza strutturale, più prevenzione”

“La fine dell'emergenza del Lockdown, quantomeno nella fase più acuta, ha portato ad una ripresa normale (almeno in parte) per fortuna, di numerose attività; a queste, ovviamente, è connessa una circolazione sostenuta nella rete viaria, urbana extraurbana ed autostradale, che ha purtroppo dato vita  a numerosi incidenti stradali, specie nell'ultimo mese, con un numero di morti che purtroppo è tornato a salire in maniera considerevole. Occorre quindi un piano vero e proprio, che coinvolga tutti i soggetti interessati, per agire in maniera preventiva contro questa che è una vera e propria emergenza in Italia. Un'emergenza con costi altissimi, in termini di vite umane, di costi sociali ed economici”. Questa la denuncia dell'On. Erica Mazzetti, Deputato di Forza Italia, di Jacopo Cellai, Capogruppo Forza Italia in Palazzo Vecchio e Coordinatore cittadino e di Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale Azzurro.

Il problema – sottolinea Erica Mazzetti – va visto a 360 gradi. C'è sicuramente una categoria in merito alla quale gli incidenti sono destinati ad aumentare, ed è quella dei conducenti di monopattini elettrici. Nel 2020, come rilevato dall'Asaps, si sono già verificati 22 incidenti stradali che hanno coinvolto monopattini o mezzi elettrici contro i 7 del 2019. Un numero destinato ad aumentare sia per via degli incentivi alla micromobilità previsti dal decreto legge Rilancio. La settimana scorsa, purtroppo, si è registrato il primo morto, nella bassa bolognese, di un conducente di monopattino”.

“Altra categoria che, purtroppo, nelle ultime settimane ha pagato un triste tributo di sangue è quella dei conducenti di veicoli a due ruote – prosegue Cellai – sia ciclisti che motociclisti; i numeri sono molto alti ed occorre una strategia precisa nel contrasto a questo fenomeno che getta nel dramma e nello sconforto un numero impressionante di famiglie italiane. Problema, questo, accentuato anche dalla presenza di guard rails che spesso risultano particolarmente pericolosi, in caso di impatto, proprio per i conducenti di veicoli a 2 ruote”.

“Non nascondiamoci dietro a un dito – precisa Giannelli – tra le principali cause degli incidenti stradali ci sono i comportamenti scorretti alla guida. E tra le condotte pericolose, il tavolo segnala l'eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, il mancato utilizzo delle cinture e del casco, l'uso del cellulare da parte del conducente, la distrazione di pedoni e ciclisti; oltre a questi, però ci sono problematiche strutturali”.

“Il primo problema è dato da una rete viaria che è un vero e proprio colabrodo; non dimentichiamo –  denunciano Mazzetti, Cellai e Giannelli – che la maggior parte degli incidenti stradali avviene proprio in città, a causa, oltre che delle responsabilità individuali, di strade indecenti, particolarmente pericolose per i conducenti di veicoli a 2 ruote, e ora anche di monopattini.

Il secondo problema – precisano gli esponenti Azzurri – riguarda una grave lacuna che proviene proprio dal Governo; non si può incentivare la vendita di bici e monopattini senza, al tempo stesso, lanciare una forte campagna di prevenzione sulla sicurezza stradale. Problema che si accentua nel caso dei monopattini elettrici, visto che come sappiamo possono essere guidati senza alcun tipo di patentino.

La nostra proposta – concludono Mazzetti, Cellai, Giannelli – è molto chiara; oltre all'opera di contrasto che deve essere fatta specie nel combattere l'uso di alcool e droghe, prima di mettersi alla guida, con campagne preventive mirate (a questo proposito occorre coinvolgere vari soggetti, Istituzioni, coloro che operano sul territorio, gestori dei locali, associazioni  e via discorrendo, perché solo un'azione corale, coordinata e condivisa può dare risultati) occorre un cambio di rotta a livello culturale, con una importante educazione stradale che parta dalle scuole, col contributo delle Forze dell’ordine e dei membri delle associazioni vittime della strada. Solo così, oltre che con una particolare attenzione alla qualità di strade ed infrastrutture, riusciremo, se non a debellare, almeno a ridurre i numeri di quella che è, al momento, una drammatica emergenza”. (fdr)

Scroll to top of the page