Conti: “A Firenze popolazione stabile nell'ultimo decennio”

Il consigliere speciale per la statistica ha presentato i dati demografici

“L’andamento demografico di Firenze appare nel complesso stabile e in linea con le tendenze demografiche note a livello italiano, che registrano un saldo naturale negativo (ormai dagli anni ’70) e un saldo migratorio moderatamente positivo che tende a zero negli ultimi anni”. È quanto ha sottolineato il consigliere speciale per la statistica Enrico Conti presentando, questa mattina a Palazzo Vecchio, i dati demografici.

Residenti
Il dato più recente al 1° gennaio 2021 di 359.675 residenti (fonte: demo.istat.it) deriva da una ricostruzione dell’Istituto Nazionale di Statistica corretto sulla base dell’analisi dei segnali di presenza come fornito da alcune banche dati. Rappresenta un dato di censimento che, correttamente, non va confrontato con i dati dell'anagrafe comunale ma, piuttosto, con il censimento del 2011. Su questa base il confronto decennale restituisce un aumento di mille residenti. “Dunque – ha sottolineato Conti – una sostanziale stabilità. In breve un corretto confronto dei dati certifica che negli ultimi venti anni non c'è stata alcuna grande fuga”.

Cosa è successo negli ultimi anni
Il saldo naturale (nati–morti) è negativo dalla metà degli anni 70 a causa della forte diminuzione della natalità
Il saldo migratorio è stato negativo dalla metà degli anni 80 fino al 2007 anno di adesione dell’allargamento dell’Unione Europea che ha coinvolto soprattutto la Romania
Il ruolo dei Comuni vicini: considerando il periodo dal 1975 al 2007 (anni di massimo e minimo), Firenze perde circa 100.000 mentre Prato ne guadagna più di 50.000, l’Area Fiorentina oltre 22.000, l’Empolese 19.000, il Mugello e la Montagna Fiorentina oltre 11.000.
A Firenze l'emorragia verso i Comuni vicini si attenuta, dal 2007, fino a quasi scomparire, negli anni successivi.

Verifiche sulle residenze
A Firenze negli ultimi 4 anni a partire dal 2017 si è verificato un incremento delle verifiche sulla residenza, a cura dei servizi demografici. Questa attività ha avuto la conseguenza di cancellare dall’anagrafe a partire dal 2017, 21.205 persone di cui 9.772 stranieri pari al 46,1% del totale degli irreperibili. A queste 21.205 persone in meno dal punto di vista amministrativo non corrisponde un uguale calo demografico reale nello stesso arco temporale 2017-2020. Tale calo è in gran parte un effetto ottico della concentrazione delle pratiche amministrative di bonifica negli ultimi anni. 

L'incidenza della pandemia
Sono ancora da valutare gli effetti della pandemia sulla demografia fiorentina.
Il numero di nascite del 2020 è stato il più basso degli ultimi venti anni ma alla fine degli anni 90, le nascite furono ancora minori
Nei primi quattro mesi del 2021 i nati sono stati 735; nello stesso periodo del 2020 furono 736
I morti del 2020 sono stati circa il 10% superiore alla media dei cinque anni precedenti (4.880 contro 4.493) che testimonia un impatto drammatico della pandemia ma non tale da influenzare significativamente gli andamenti demografici
Gli effetti sulle migrazioni ed emigrazioni sono ancora tutti da valutare.

Prospettive
“L'analisi dei dati nell’ultimo decennio – ha sottolineato Conti – non fa emergere peculiarità di Firenze, in particolare nel confronto con i comuni contermini e con altre città italiane. Emergono invece alcune tendenze strutturali e di lungo periodo identificabili nella scarsa natalità e nell’invecchiamento della popolazione, comuni a tutto il nostro paese”.
“Tutto ciò – ha aggiunto Conti – comporta sfide e  incognite sul futuro ed è anche il riflesso di un crescente benessere
Firenze è la quarta città in Italia con la speranza di vita  alla nascita più alta (dopo Siena, Perugia e Padova), la prima tra le città metropolitane”. (fn)

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